Giuro che non lo sapevo e di questo me ne faccio colpa. Non dovrei isolarmi così, dovrei cercare di interagire di più con il mondo del fumetto sia reale, sia telematico. Comunque, sta di fatto che questo è davvero un brutto modo di finire il 2010 ed iniziare il 2011. Underskin (fumetto pubblicato in italia da Edizoni BD, sceneggiato da Andrea Iovinelli e disegnato da Massimo Dall'Oglio), pubblicato in Francia con il titolo di "E-Cube" (ho sempre preferito "Underskin" al titolo scelto per la versione francese, semplice, più diretto ed essenziale, IMHO), interrompe definitivamente la sua pubblicazione con il numero 2. Tant'è che lo sceneggiatore, Andrea Iovinelli, ha messo online sul suo blog la sceneggiatura del volume 3 e del volume 4 in modo da non lasciare la storia monca. Quando leggo notizie del genere però mi incazzo, e di brutto. Mi incazzo (non con gli autori eh!) come lettore di fumetti e mi incazzo come autore di fumetti (ho sempre un certo pudore ad usare quella parola, autore, anche perché la mia produzione la considero ancora un po' inesistente, nonostante stia producendo per la Francia). Consideravo Underskin il prodotto di due autori che "ce l'hanno fatta" per ben due volte. La prima volta ad essere pubblicati in Francia, la seconda ad essere pubblicati in Francia presentandosi con uno stile di disegno che, a mio avviso, è una ottima e personale sintesi tra l'occidentale e l'orientale. Insomma ritenevo che Underskin sarebbe andato giù "liscio" (le cose non vanno mai liscie come si pensa, però i problemi di solito si riescono ad affrontare) e invece no. Scarse vendite dice Andrea. Immagino sia per E-Cube (io continuo a pensare che presentarlo colorato a quel modo sia uno stupro delle tavole di Dell'Oglio, alla stregua della famigerata versione colorata di Akira), sia per Underskin in Italia nonostante le ottime recensioni del primo volume. Questo avvenimento però apre una voragine immensa sulle mie convinzioni sul mercato francese e sopratutto nelle mie convinzioni riguardo alla commercializzazione di un qualsiasi fumetto che abbia influenze giapponesi. Ho sentito lettori di manga schifare Underskin perché non era giapponese ed ho sentito lettori di fumetti schifare Underskin perché aveva influenze giapponesi. Pensavo fosse una brutta abitudine italiana, ma da quello che ho capito forse non lo è affatto. E per quel che mi riguarda, Andrea Iovinelli ha detto sul suo blog che se ha 1000 promesse di acquisto se lo autopubblica lui. Per quanto mi riguarda può iniziare una campagna di prenotazione pagata con paypal. Chissà, magari in futuro sarebbe figo far uscire un omnibus da 400 pagine!
Per tornare alla questione del manga e l'influenza che esso ha sugli autori occidentali, quello che è successo ad Underskin mi dà un malvolutissimo assist su un discorso che mi sono sempre riproposti di intraprendere, cioè sul rapporto numero di pagine / costo di realizzazione e su quanto certe volte i manga abbiano diluito il proprio storytelling ad un livello tale che sono necessari volumetti interi per narrare cose che potrebbero essere risolte ottimamente in un episodio. Inoltre, a mio avviso, non esiste un mercato che non sia quello giapponese che non può sostenere la pubblicazione di un inedito con quel formato, con quel numero di pagine e sopratutto con quella periodicità. Il costo di realizzazione del volumetto a fronte delle tirature occidentali sarebbe troppo esorbitante, ma di questo ne parleremo meglio la prossima volta.
E ora come di consueto il Wallpaper della giornata.
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