sabato 16 agosto 2008

Installazione di recupero in corso...

Sono sincero, stavo per mandare tutto all'aria. Le ultime cose che mi sono successe, sia lavorative che personali, mi stavano definitivamente convincendo che questa non era la mia via. Che stavo semplicemente perdendo tempo in un ambiente lavorativo in cui, dal livello personale ed emotivo, non mi sarei per nulla trovato bene. Le poche "soffisfazioni" sono state controbilanciate da una serie di problemi, sfighe, lutti, e quant'altro può capitare in generale. Uno arriva anche a pensare che tutto quello che uno sta facendo porti sfiga a se stesso, ma sopratutto agli altri. Infatti uno incomincia a disinteressarsi (avevo smesso di leggere fumetti), uno incomincia a tagliare i ponti con i disegnatori (chiedo scusa a Mirella ed Alessio ed a tutti gli altri) ed a semplicemente intraprendere altre vie. Cosa mi ha fatto cambiare idea? Sostanzialmente tre cose.

La prima.

Moleskina del blog "Spremuta di inchiostro". Perchè se non ci fosse stata lei con cui parlare su Skype a quest'ora questo blog parlerebbe del fatto che sono entrato in una qualsiasi agenzia interinale per una bella carriera improntata nel precariano non fumettistico. Questo è il mio primo grazie.

La seconda

La seconda è una grossa collaborazione in sospeso. Mi sono sentito un po' come quei vecchi che non mollano perchè hanno un ultimo lavoro da portare a termine. Il problema è che non sono vecchio e non sarebbe il mio ultimo lavoro (cristo, dio ce ne scampi!), ma potrebbe essere forse il primo.

La terza

Riprendere tutto quello lasciato in sospeso è un incubo... Viene quasi voglia di distruggere tutto, ma quando si ha un cassetto bello pieno per fortuna pensi che stai facendo una cazzata. Ho deciso di ritornare alla fonte, di ripartire da un soggetto semplice, non molto articolato (di solito sono quelli che funzionano di più). E questo libro mi ha aiutato a scegliere da cosa iniziare. Il libro è "Fate a New York" di Martin Millar.


Le premesse di "Fate a New York" sono semplici. Prendo dal restro del romanzo.

Morag e Heather, due fatine punk scozzesi, si ritrovano catapultate a New York, nell'appartamento di Dinnie, il peggior violinista del mondo. Rinnegate dalla propria madrepatria per il loro rifiuto dei dogmi dell'essere fata e per aver tentato di sovvertire l'ordine del mondo delle fate suonando i riff dei Ramones sulle loro arpe, non vedono l'ora di godersi la loro ritrovata libertà. Ma il piano si rivela più difficile di quanto sembra...


Avevo un vecchio soggetto da riprendere e mi ci sono ributtato subito sotto. Vi siete mai chiesti come sarebbe stata la Woodstock delle fate?

Adesso vi lascio. Ho cose da scrivere e persone a cui chiedere scusa.

Recovery installation complete.
Press a key to continue...

3 commenti:

Moleskina ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Moleskina ha detto...

Sono contenta di aver contribuito in qualche modo a farti uscire da questo periodaccio. Sono sicura che farai un ottimo lavoro, lo spunto è originalissimo. Coraggio Marco... Dobbiamo diventare le nuove leve della sceneggiatura!
:-)

Marco Rastrelli ha detto...

Mi ero scordato della bella sensazione di non riuscire a sbrigliare un nodo narrativo! xD