venerdì 18 settembre 2009

Altri supporti putrefatti

Ho deciso che qualche volta parlerò anche di altri supporti putrefatti, indipendentemente dal fatto che abbiano avuto o non abbiano avuto a che fare con il mondo degli anime. Il motivo? Per un puro senso di "RetroRottering", ovvero di "RetroPutrefazione". In questo post facciamo conoscenza con il "famigerato", e marcescente aggiungerei, SelectaVision Videodisc di casa RCA (Radio Company of America).


La voce e l'immagine del padrone.

Quando una tecnologia venendo affinata raggiunge il suo apice e viene esaminata a posteriori, la prima considerazione che si è solito fare è "Ma che diavolo pensavano all'epoca?". Nel caso del SelectaVision Videodisc tale considerazione non può che essere vera e, devo aggiungere, quasi totalmente inconfutabile. Lanciato nel 1980, ovvero due anni dopo l'esordio del DiscoVision di Philips e MCA (Music Company of America) e praticamente in contemporanea all'acquisizione del DiscoVision stesso da parte di Pioneer. Il SelectaVision Videodisc era un sistema di riproduzione video su disco che però differiva dal famoso LaserDisc su un paio di aspetti, tra cui sicuramente il tipo di spporto scelto per immagazzinare il segnale audio/video.


L'etichetta dice che è un LaserDisc. In realtà non è affatto così...

Quello che è possibile vedere qui è l'immagine in alta risoluzione di un disco SelectaVision, in più nello specifico del film Rocky. Innanzitutto quello che a prima vista sembra una normale custodia di cartone, come possiedono gli LP ed i LaserDisc, è in realtà un astuccio di plastica dura che rende molto difficoltosa l'estrazione a mano del disco.

Il seguente filmato mostra l'inserimento e della visione di un SelectaVision Videodisc (questa volta trattasi del film Blade Runner).


Se siete avezzi ad un minimo di tecnologia nel vedere il filmato avrete già perplessamente alzato un sopracciglio, stile Spok per intenderci. Questo perché il SelectaVision Videodisc non è nient'altro che un disco di materiale composito vinile/carbonio ad altissima densità che viene caricato elettricamente e letto da una puntina al titanio che resta quasi sospesa sopra al disco stesso grazie all'apporto di due piccoli elettromagneti. La puntina però non vibra, non passa realmente sopra al solco del Capacitance Electronic Disc (chiamati anche CED), ma si limita a far variare la propria capacità elettrica a seconda dello spazio vuoto che intercorre tra la puntina e le variazioni di altezza del fondo. Tutto questo produce un segnale di tipo FM che si traduce nel segnale audio / video del film che vogliamo vedere. Inoltre, a differenza del LaserDisc, la velocità di rotazione è costante (500 rpm per un segnale NTSC e 450 RMP per un segnale PAL) in modo che una rotazione del disco corrisponda a quattro frame per un segnale NTSC e tre per un segnale PAL (ed è anche il motivo per cui non è possibile vedere il frame fisso quando si preme pausa). Il cosìdetto Capacitance Electronic Disc non è nient'altro che l'apice finale delle registrazioni analogiche su supporto di tipo vinilico, tecnolgia inventata da Thomas Edison e che ebbe la sua prima dimostrazione il 6 dicembre 1877.

Perchè gli apparecchi di quel periodo devono per forza avere la finta radica?

Il progetto dell'RCA, che fu lanciato nel 1980, fu un tonfo clamoroso e dopo soli 6 anni, e la perdita di ben 200 milioni di dollari, fu ritirato dal mercato. Tra i motivi che portarono a tale fallimento sicuramente sono da considerare lo scarso entusiamo che la RCA mise sul formato stesso in fase di progettazione, i conflitti interni alla RCA stessa, una pianificazione fatta con i piedi ed il fatto che se il SelectaVision Videodisc rappresentava la forma in assoluto più evoluta di un tipo di tecnologia "analogica" essa era comunque "arretrata" rispetto al suo maggiore concorrente: l'ex DiscoVision di Philips, che proprio quell'anno fu acquisito da Pioneer e ribattezzato LaserDisc. L'inizio dello studio della possibilità di far riprodurre un segnale video ad un disco in vinile ebbe inizio nel 1964 e sono nel 1972 i ricercatori dell'RCA riuscirono a produrre un prototipo funzionante. Perché ci misero così tanto tempo? Perchè l'RCA credeva così tanto in questo progetto che assegnò ad esso la bellezza di quattro (!) ricercatori.


You are watching us...

Come abbiamo già accennato, il fatto che il SelectaVision Videodisc esordì negli anni 80 dopo essere stato preceduto dal prodotto Philips fu anche il motivo del suo fallimento. Il disco RCA aveva alcuni vantaggi, ma i controbilancianti svantaggi lo rendevano antiquato sopratutto se alla tua porta sta bussando la tecnologia laser. Tra i vantaggi va sicuramente annoverato che i lettori CED erano molto più economici di un lettore LaserDisc e che rispetto agli altri supporti analogici la qualità video era paragonabile a quella del Betamax. Quindi si posizionavano perfettamente tra coloro che non volevano il VHS per la sua scarsa qualità (parleremo di cosa abbiamo perso scegliendo il formato VHS), ma non avevano nemmeno i soldi ed un impianto audio adeguato per un lettore LaserDisc. Tra gli svantaggi si segnala la qualità video che era comunque inferiore a quella di un LaserDisc, che essendo letti da una puntina stile giradischi la qualità audio / video avrebbe incominciato inevitabilmente a decadere dopo 500 visioni del film (i solchi tendevano ad allargarsi), che alcuni dischi soffrivano del cosìdetto "Video Virus" (ovvero quando una particella di polvere si insidiava tra i soldi di un disco CED), del fatto che come il LaserDisc potesse tenere solo un'ora di video per lato e che apparisse solo una schermata bianca invece del fotogramma fisso quando si premeva il tasto pausa.


Peccato che sia un formato apparso solo negli Stati Uniti ed in Europa, sarebbe stato curioso vedere un anime riprodotto da questo curioso e quasi "Steampunk" sistema video. Per concludere un'altra carrellata di Anime Putrefatti.

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